Quanta potenza perdono i pannelli fotovoltaici sporchi? Una delle domande classiche dei proprietari di impianti fotovoltaici, alla quale è difficile rispondere in modo univoco.
Per questo abbiamo eseguito un test in una condizione critica. Il 14 aprile a Parma è piovuta sabbia dal deserto seguita da giorni di bel tempo e sole limpido. Il 19 la sabbia è ancora aderente ai pannelli in modo chiaramente visibile.
Il test
Impianto da 2 kW con sei pannelli LG Chem da 325W l’uno, ottimizzatori SolarEdge P404 e inverter SE 2000 H. Pannelli rivolti a Sud, tilt 20°.
Un pannello è stato sciacquato con acqua di rubinetto, gli altri cinque pannelli sono stati lasciati sporchi. La sabbia accumulata vicino al bordo inferiore del modulo arriva a coprire un lembo della cella della fila più vicina (freccia arancio).
Osservazioni
Di primo mattino, con luce incidente a 15° sul piano dei moduli la potenza emessa dal modulo pulito era superiore agli alla media degli altri di circa il 10%. I valori di potenza erano 59 e 67 W (valutati istantaneamente).
Alle ore 12 la differenza di potenza era di 8 W, pari al 3% circa della potenza istantanea (250 W e 258 W).
Alle 17.00 – quasi a fine giornata – l’energia media prodotta dai pannelli sporchi è di 1,89 kWh; l’energia prodotta dal pannello pulito è di 1,99 kWh (in evidenza nella foto).
La differenza è di 0,10 kWh, pari a circa il 5% della produzione giornaliera.
Conclusioni
In condizioni di alto irraggiamento l’effetto della sporcizia è sensibile e incide sul conto economico: il 5% dell’energia equivale al 55 kWh per ogni kW installato su base annua. Al costo del mancato autoconsumo (0,30 Euro/kWh) si tratta di circa 15 Euro annui per ogni kW installato.
D’altra parte l’apparenza inganna: la stessa patina di sabbia sul vetro del parabrezza limiterebbe la visuale e la trasparenza alla luce apparentemente molto più del 5%.
Questo tipo di sporcizia è facilmente lavabile con acqua gettata sui moduli, senza necessità di azione meccanica. In sostanza è sufficiente acqua piovana o getti di acqua con una canna da giardino senza pressione particolare.
In altre situazioni, per esempio con sporco appiccicoso o guano, è utile procedere con una pulizia professionale con acqua demineralizzata e spazzole apposite (soprattutto per impianti industriali).
Il test è stato possibile grazie all’impiego della tecnologia SolarEdge con monitoraggio a livello di modulo.
Lascia un commento