Sono meglio i moduli monocristallini o i policristallini?
Cerchiamo di rispondere riportando la sintesi di un articolo da PVtech [» qui il post originale].
Sintesi
Le celle in silicio monocristallino hanno maggiore efficienza [meno spazio occupato per Wp] e una (lieve) maggiore producibilità [energia annua] a fronte di un costo lievemente superiore al policristallino. La durata del modulo e la garanzia offerta dai produttori non cambia.
Monocristallini verso policristallini? Una questione di mercato
Osservando l’evoluzione dell’efficienza energetica dei moduli negli ultimi 20 anni si rileva che i maggiori contributi sono venuti da applicazioni con celle di silicio monocristallino.
Tuttavia le celle monocristalline sono diventate di largo consumo solo di recente a causa della ridotta capacità produttiva di ingot (lingotti) di silicio mono a prezzi competitivi con la tecnologia di silicio poli.
A seguito dell’avvio di grandi stabilimenti di produzione di silicio mono, negli anni recenti, la produzione di celle mono è ora pari a circa il 50% del mercato.
Il timing dell’aumento di capacità produttiva è risultato in fase con l’aumento della richiesta di celle mono realizzate con la tecnologia PERC [Passivated Emitter and Rear Cell].
La tecnologia PERC: un ponte verso i moduli bifacciali
La tecnologia PERC, promossa dal produttore leader mondiale di rivestimenti per celle Meyer-Burger , consiste nell’applicazione di un rivestimento passivo sul retro delle celle, che “rimbalza” gli elettroni che attraversano lo strato di silicio senza attivare la carica, dando loro un’altra possibilità di trasmettere corrente. L’effetto vale circa l’1% in termini di efficienza aggiuntiva e in un aumento di circa il 5% di potenza per m² di superficie (W/m²).
Ma il vero vantaggio della tecnologia PERC è la capacità di assorbire luce anche dal retro del modulo e quindi di produrre più energia su base annua (kWh/anno). I dati preliminari su moduli installati su terreno riflettente (sabbia) evidenziano aumenti di energia superiori al 12% rispetto a moduli tradizionali.
Con l’aumento di capacità di silicio mono, non più limitato nella materia prima, ci si attende che i moduli mono con tecnologia PERC diventino rapidamente il nuovo standard di mercato.
La possibilità di assorbire luce dal retro dei moduli può cambiare radicalmente la redditività dei grandi impianti a terra, dove si concentrano grandi investimenti.
Il mercato dei grandi impianti sarà quindi il traino per i moduli cosiddetti “bifacciali”, con tecnologia PERC o similare.
Prospettive per il mercato residenziale con moduli bifacciali
La tradizionale installazione su tetto complanare alla falda non permette lo sfruttamento della luce riflessa dal tetto sotto i moduli; di conseguenza i benefici della tecnologia PERC sono sfruttabili a pieno soprattutto nelle installazioni con i moduli sollevati dalla copertura.
D’altra parte, per i motivi di mercato di cui sopra, la tecnologia mono con celle PERC sarà sempre più diffusa e diventerà sempre più competitiva rispetto alla tecnologia dei moduli poli.
In sintesi, oggi il differenziale di prezzo del poli verso il mono non è più tale da renderli più competitivi nel complesso dell’impianto, tenuto conto che i moduli poli raggiungono al massimo 290-300 Wp a fronte dei mono che sono disponibili da 330 Wp in su.
Riferimenti
» qui il post originale da PVtech
» qui un post da Aleo Solar, produttore di moduli PERC
» qui per info e preventivi
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